Leonello Oliveri
Una frase che si sente spesso ripetere di fronte alle grandi e incontrollate ondate di immigrati
E’ vero. Milioni di italiani sono emigrati, fra la fine dell’800 e i primi del ‘900, nelle Americhe.
Ma si trattava di un’emigrazione sottoposta a ben altre regole, anzi, sottoposta a regole, regole che oggi mancano (a mio avviso) di fronte alle ondate che ci investono.
Mio nonno emigrò negli States, quindi parlo di una storia che la mia famiglia conosce
Mio nonno, contadino piemontese, emigrò negli Stati Uniti a 26 anni nel 1905: partì da Napoli sulla nave “Principe di Napoli” il 21 febbraio 1905 e arrivò a New York, dove lo aspettava il cugino, l’11 marzo.
Come faccio a sapere tutto ciò ?
Semplice: negli USA, a Ellis Island, c’è un Istituto (American Family Immigration History Center) che contiene i dati di TUTTI gli immigrati arrivati negli USA attraverso il porto di New York dal 1892 al 1924.
Già questo segna una prima differenza tra le ondate migratorie attuali da noi e quelle negli USA di oltre un secolo fa.
Non basta. Recandosi in questo Centro è sufficiente una semplice interrogazione (query) tramite computer col nome che si vuole trovare e appare tutta la documentazione relativa.
Fantascienza, per noi.
In occasione di un viaggio di mia figlia negli States le ho chiesto di fare la ricerca: l’immigrato in questione era mio nonno e quindi suo bisnonno.
In tempo reale lei ha avuto tutti i dati:
2) il nome della nave
2) tutte le caratteristiche della nave
3) la data di arrivo
4) e soprattutto la “List or manifest of alien passengers for the U.S. Immigration officer at port of arrival”
Ma andiamo per ordine.
Il documento più importante era l’ultimo, la List or manifest of alien
passengers for the U.S. Immigration officer at port of arrival”.
In realtà non si tratta di un semplice elenco di nomi, ma della trascrizione di un vero e proprio questionario/interrogatorio cui fu sottoposto ogni immigrato (che ricordiamo arrivava là già provvisto di visto)
| List or manifest of alien passengers for the U.S. Immigration officer at port of arrival”. |
Ecco la trascrizione
able to read /write: Yes;
nazionality: Italy;
Race or People: Italian, North;
last residence: Saliceto;
final destination: Laconia N.H.;
Wether having a ticket to such final destination: No;
By whorm was passage paid? Self;
Wheter in possession of $ 50 (?) and if less how much? ?11,20? (purtroppo questa cifra non si legge bene);
Wheter ever before in the U.S. and if so when and where?: Never;
Wheter going to join a relative or friend; and if so, what relative or friend and his name and complete address: Cusin Baldi Lorenzo, Main str., 479 Laconia N.H.;
ever in prison or (..).or supported by charity: No;
wheter a Polygamist: No;
wheter an Anarchist: No;
condition of health, mental and physical: Good.
Ed ecco una traduzione approssimativa:
occupazione:lavoratore;
in grado di leggere / scrivere : sì;
nazionalità : Italia ;
Razza o popolo (!) : Nord Italia;
ultima residenza : Saliceto;
destinazione finale : Laconia NH ;
ha un biglietto per la destinazione finale : No;
Da chi, il passaggio è stato pagato ? Se stesso;
in possesso di $ 50 (?) e se meno di quanto? 11,20 (? la cifra non è purtroppo leggibile con sicurezza);
mai stato prima negli Stati Uniti e se sì quando e dove? : Mai;
può unirsi a un parente o amico; e se sì, quale parente o amico e il suo nome e indirizzo completo : cugino Baldi Lorenzo, Main Str., 479 Laconia NH;
mai in prigione o ... o supportato dalla carità : No;
è un Poligamo?: No;
è un anarchico? No;
condizione di salute, mentale e fisica : Buona.
Quali conclusioni possiamo trarre?
Semplice: per ogni immigrato (che arrivava negli States già in
possesso di un permesso) veniva fatta un’indagine approfondita che non si
fermava davanti a dati che oggi verrebbero (qui da noi!) definiti sensibili:
immaginiamo di chiedere ad un immigrato se pratica una religione che ammette la
poligamia…Non parliamo poi di usare la parola race, ( che non significa –in questo caso, “gara”,
ma “razza”, oggetto oggi di scandalo al solo sentirla.
E guardiamo anche la richiesta della provenienza: non ci si limitava alla nazionalità (Italia), ma in questo caso ci si informava anche da quale parte dell’Italia: race or people: Italian North: evidentemente per gli US c’erano due race di Italiani : North e Sud?
Circa l’ an anarchist pensiamo che fosse un’indagine che veniva fatta prima di concedere il visto. ( E che venga fatta tutt’ora..).
Ma molto interessanti sono anche le altre informazioni richieste: se sa dove andare, se c’è qualcuno che lo aspetta (e quale è il suo indirizzo), chi gli ha pagato il viaggio, di quanto denaro dispone (purtroppo non si riesce a leggere la cifra che possedeva).
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Mio nonno partì da Saliceto (Cuneo) con altre due
persone : Bove Bernardo (n. 654) di 26 (?) anni, di Saliceto e, se interpreto
bene, sua sorella (sister?) Bove Angela (n.655) di 18
(?lettura incerta) anni con 21,10 $ (? Ma l’interpretazione della cifra è
dubbia) fra tutti e due. E pensiamo cosa dovesse significare per una
giovane ragazza (se è esatta la lettura sister) scaraventata
da un villaggio contadino nella sterminata metropoli, senza ovviamente
conoscere la lingua.
Per valutare l’accuratezza delle registrazioni effettuate in USA ho continuato la ricerca partendo dalle altre informazioni contenute nel Manifest.
Dunque mio nonno era atteso dal cugino Baldi Lorenzo, che abitava nella cittadina di Laconia (stato del New Hampshire) in Main Str., 479 .
Questa è un’informazione che in parte già possedevo, in quanto sapevo che mio nonno si era poi fermato, appunto, a Laconia.
Ma chi era il cugino che lo aspettava e presso il quale (o almeno, nella stessa cittadina) mio nonno si stabilì?
Ancora una volta basta una semplice ricerca on line per trovare molte informazioni.
E’ sufficiente sfogliare (telematicamente) l’Annual report –marriages 1896 della città di Laconia
(https://scholars.unh.edu/cgi/viewcontent.cgi?article=1024&context=laconia_nh_reports
per scoprire molte informazioni.
Dunque, il cugino Baldo era nato nel 1877, razza bianca, proveniva
anche lui da Saliceto, di professione faceva il Fruit dealer (fruttivendolo) e si era sposato nel 1896 con Poggio Maria, 21 anni, anche lei di Saliceto ( e, ovviamente, di razza bianca). Ci sono poi i nomi di tutti e quattro i genitori: Baldi Giovanni e Bertola Margherita (costei di Monesiglio) per il nostro Lorenzo, Poggio Antonio e Bertonasco Luigia (di Camerana) per la sposa. Sia il padre dello sposo, che quello della sposa erano Fruit dealer , rivenditori di frutta Mio nonno andò quindi ad ab itare a Laconia, cittadina nel nord degli Stati Uniti, vicina al confine col Canada, circondata da un complesso di laghi (Lago Winnipesaukee , Winnisquam Lake , Opechee Bay e Paugus Bay). Oggi questa città conta circa 16000 abitanti: nel 1900 erano 8042, nel 1910 -proprio in seguito all’immigrazione- erano saliti a 10183. Dopo qualche anno di permanenza negli States, mio nonno si fece raggiungere dalla moglie. Ancora una volta l’informazione è reperibile on line, consultando l’Annual Report della City of Laconia for Year ending february 15, 1912 da cui apprendiamo che il 12 febbraio 1911 la coppia ebbe un figlio, cui fu imposto il nome Lorenzo, forse in omaggio al cugino: la madre si chiamava, così leggiamo, Pregliasco Felic(?) (? A noi risultava Giuseppina). |
Nel 1916 nacque un secondo figlio, una bimba: pochi giorni dopo il parto la madre morì.
. Negli States mio nonno fece vari mestieri, fu in una fonderia dove venivano fuse le due ruote complete di asse per vagoni ferroviari. Vi ha lavorato dalle 8 di mattina fino a mezzogiorno: lavoro pesantissimo, dopo il primo giorno, non si è più presentato neppure per prendere i soldi. So che ha lavorato anche a tagliare il ghiaccio sul fiume: raccontava che il ghiaccio era spesso, loro lo segavano e poi passavano a caricarlo con carri trainati da cavalli. Lavorò anche in una fabbrica di calze da donna, poi in una pasticceria dove facevano il cioccolato: raccontava che il padrone gli disse. “Mangiane quanto ne vuoi, così te ne levi la voglia, poi ti passerà”. Andò poi come garzone nell’edilizia.
Poi trovò lavoro come carpentiere in legno.
Purtroppo della vita di mio nonno negli States so ben poco : morì nel 1956, io ero molto piccolo e lui di poche parole
Mi ricordo due fatti che mi disse relativi alla sua vita laggiù.
| Mio nonno negli USA con il figlio |
L’altro ricordo che mi
affidò fu quello di una sua battuta di caccia all’orso nei boschi intorno alla
città: quando vide l’orso… pensò bene di battere in ritirata.
Quando in Italia scoppiò la guerra (la Ia Guerra Mondiale , la “madre” Patria, che fino al quel momento si era disinteressata di lui , obbligandolo ad emigrare, improvvisamente si ricordò di lui, volendolo asl fronte a difendere il “sacro suolo” minacciato dal “barbaro invasore” in una guerra…che aveva dichiarato lei…
Nel settembre del 1920 tornò in Italia. Era partito povero e non tornò più ricco.
Dall’America portò un giaccone molto spesso di stoffa grigia a quadri con una grande falda di stoffa che rialzata proteggeva il collo: lo ricordo ancora vagamente.
Portò però dagli States, assieme alle ricevute dell’affitto e delle tasse pagate, in una cassa di legno che conservo ancora, i suoi ferri da falegname.
Saranno quelli che gli permetteranno di vivere nei duri anni fra le due guerre mondiali e nel decennio successivo.
Poi passarono a mio padre.
Ora, con me, hanno
trovato una terza vita: producono non più mobili, ma giocattoli per i nipoti…
Leonello Oliveri
I Luoghi di mio nonno negli States
CITY OF LACONIA
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