giovedì 28 novembre 2024

Andrea e Filippo Vespa notari a Cosseria (1487-1534)

 

Leonello Oliveri


Proprietà Letteraria Riservata
Riproduzione Vietata

Il "signum tabellionis" del notaio Vespa
In questo post viene presentato un mio vecchio studio apparso nell’ormai lontano 1985 (!!) sul Bollettino della Società per gli Studi Storici, Archeologici ed Artistici della Provincia di Cuneo. La pubblicazione sul blog permette di dare più visibilità ad una ricerca che mi sembra rivestire in sede locale una certa utilità. Essa fu originata da un veloce studio di alcuni documenti allora esistenti nell’archivio parrocchiale di Cosseria (Savona) riguardanti atti di compravendita di beni immobili di pertinenza della locale chiesa parrocchiale, allora intitolata a S. Maria


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Gli archivi parrocchiali costituiscono spesso una fonte documentaria di grande importanza e che, per i piccoli paesi, può talora essere l'unica, specie per l'epoca tardo medioevale. Pur
soggetti a subire gli inevitabili contraccolpi di guerre e saccheggi, essi hanno permesso che giungesse fino a noi una massa di documenti talora imponente, riguardante la piccola - e spicciola - storia, o cronaca, locale.

È il caso dell'Archivio Parrocchiale di Cosseria (Savona) che conserva (ma questo studio risale al 1985), scampato alle guerre dei secoli XVII, XVIII e XX, un fondo di documenti notarili riferentisi a contratti stipulati dal 1487 al 1534

La chiesa di Cosseria (1909)


Di essi 20 sono copie di documenti estratte dal notaio Filippo Vespa di Millesimo da atti di notai precedenti posteriormente (ma non molto) al 7 marzo 1534, data dell'ultimo documento. Più precisamente 11 (compresi fra il 1487 e il 1507) sono tratti ex protocholis quondam egregii Andreae Vespe olim notarii de Millesimo, tre da atti del notaio Domenico Vespa (11 febbraio 1488, 18 gennaio 1495, 24 marzo 1511), due da atti del notaio Nicola Bastieri (3 maggio 1531 e 7 marzo 1534), infine quattro, sempre estratti da Filippo Vespa, non riportano il nome del notaio che redasse gli originali.

Dall'esame degli atti risulta trattarsi di concessioni in enfiteusi di terreni di proprietà della chiesa di S. Maria (attualmente dedicata a s. Bartolomeo) di Cosseria o di atti di vendita fra privati di terreni dati però anticamente in enfiteusi dalla stessa chiesa, che in tutti gli atti è rappresentata dal suo rector: Augustinus de Martinis fino al 1502, anno presunto della sua morte (1), Octavianus de Caretto (1507), Blagius (2) de Vinei (1531), Raffaele Chiavello (1564) (3), Antonius Claverius (4) ecc. La presenza del rector si spiega col fatto che si tratta di terreni dati in enfiteusi rinnovabile dopo 9 anni (in un caso dopo 29) (5) e che al momento della concessione o vendita erano soggetti al pagamento di una sorta di fitto alla chiesa, consistente - nei documenti più antichi - in pagamenti in natura (grano, castagne), più tardi in denaro (3-6 denari: un denaro era la 240esima parte della lira, unità solo di conto ), da versarsi ogni anno alla chiesa in date fisse (Natale, festa della Madonna, di S. Lorenzo ecc.). Ad ogni rinnovamento di enfiteusi era inoltre generalmente dovuto alla chiesa il pagamento di una gallina.

La presenza presso l'Archivio Parrocchiale di queste copie di atti più antichi, estratti dagli originali certo su richiesta dei sacerdoti allora reggenti la parrocchia, (6) testimonia la preoccupazione dei parroci sulla possibilità che tali diritti cadessero in oblio. Questa preoccupazione è resa ancora più evidente dal fatto che, esiste una seconda copia assai più tarda (sec. XVII- XVIII?) per diversi dei documenti precedenti, presenti quindi nell'Archivio Parrocchiale in due esemplari: una copia autentica estratta dal notaio Filippo Vespa nei primi anni del secolo XVI e una « artigianale» redatta almeno un secolo più tardi (ma non sono un esperto in paleografia), quando la grafia ricca di abbreviazioni dei documenti del periodo 1487-1534 provocava evidentemente ai parroci problemi di lettura e comprensione.

Dall'esame degli atti si deduce che la chiesa di Cosseria doveva essere assai ricca, possedendo all’epoca proprietà terriere relativamente estese nella zona di Biestro-Plodio: le terre di cui si tratta nei documenti sono infatti collocate in gran parte (almeno in 7 casi su 12) in una zona assai circoscritta lungo la mulattiera Cosseria- Biestro (località Culazzi, Cabitti, Costabella, Scorziata, Colla, Costa).

I nomi dei venditori, degli acquirenti e dei confinanti sono tuttora attestati nella zona, quando non sono addirittura diventati dei toponimi, come nel caso Culazzi/ Culatti e Cabitti. Il venditore che appare più di frequente (che fosse in crisi?) è Gasparinus Curattius de Costabella (7) districtus Cruceferrie che per ben 5 volte vende terreni suoi o più sovente, come pare di capire, della moglie Clareta, che forse glieli aveva portati in dote. Il prezzo medio di ogni appezzamento di terra è di 20-30 lire in moneta di Savona, con punte fino a 110, il fitto da pagarsi alla chiesa di S. Maria di Cosseria consisteva in grano o, più frequentemente, in castagne bianche secche, il pane dei poveri.

Particolarmente interessanti, per i loro risvolti giuridici, sono i documenti nei quali appaiono come parte venditrice le donne, cioè i nn. 5, 10, 13, 14, 16. Nei primi due Gasparino Curatius e la moglie Clareta vendono, cum consensu dicti Gasparini, alcuni appezzamenti di terra: la presenza all'atto della moglie e la citazione nella parte finale del documento di vendita della lex Iulia de fundo dotali ci fanno pensare trattarsi di terre portate in dote dalla donna. La vendita effettuata col documento n. 13 vede sempre come autori Gasparino e Clareta, questa volta col consenso del di lei padre Iriberto ( bel nome di origine longobarda!), il che ci fa pensare all'esistenza di qualche vincolo di usufrutto o similari. Il documento n. 14 riguarda invece una vendita effettuata da Isabelina alla quale occorre il consenso sia del marito, sia del di lei fratello, sia di due altri suoi consanguinei. La personalità giuridica delle donne di Cosseria, come di altri paesi nel sec. XV, pur essendo presente era quindi tutt'altro che completa e persisteva, eredità lasciata dalla legislazione longobarda, una sia pur parziale « minorità giuridica» nei confronti dell'uomo. (del resto in Italia le donne ebbero il diritto di voto solo nel 1945).


Si dà qui di seguito un parziale riassunto di 16 documenti: 13 estratti dal notaio Filippo Vespa dai protocolli di Andrea Vespa e 3 da quelli di Domenico Vespa. Viene inoltre anche presentato integralmente un atto redatto in italiano nel 1564 con il quale il rettore della chiesa di Cosseria concede in enfiteusi un appezzamento di terra a Bernardino Culatio. Ci sembra che possa rappresentare un esempio interessante e chiaro delle procedure che regolavano tale tipo di contratto. E non ci sembra molto azzardato pensare che la diffusa, e assai parcellizzata, proprietà agricola terriera in Val Bormida, che fece quasi di ogni contadino un proprietario, sia pure di terreni non certo generosi, possa trarre le sue origini anche da questa istituzione giuridica: l'enfiteusi infatti può facilmente trasformarsi col tempo in proprietà piena, prima di fatto, poi di diritto.

Cosseria, la "Casa dei cuori" (nel 1985!)


Il notare come la proprietà terriera fosse una delle basi economiche della chiesa medioevale in Val Bormida, o almeno di quella di Cosseria, è uno degli elementi che emergono dallo spoglio di questi e altri documenti: la stessa cosa però non può essere detta a proposito del potere marchionale nella valle, che pare non potesse contare su estese proprietà terriere (a parte i vasti, ma poco valorizzabili, possedimenti di Ronco di Maglio e della zona di Ferrania, questi ultimi appartenenti prima all’Abazia, poi agli Scarampi). Ciò ripropone il problema di quali siano state le basi economiche che permisero al feudalesimo valbormidese, cioè ai Del Carretto, di sopravvivere fino al 1600. Tali basi sembrerebbero essere state di tipo commerciale/fiscale (controllo delle strade con conseguenti dazi e gabelle) e « industriale» (proprietà o monopoli su ferriere e mulini) con un ribaltamento rispetto ai normali interessi delle classi nobiliari medioevali. Ma il problema è ancora tutto da affrontare.



DOCUMENTI

DOCUMENTO N. 1 - 23-6-1487

Gasparinus Curattius de Costabella, destrictu Cricisferrie vende a Michaeli Germano de Beystro (= Biestro) una terra laborativa et castaneata sita a Costabella in stallo domorum ipsius Gasparini. Su detta terra grava un fitto non determinato a favore della chiesa di S. Maria di Cosseria il cui rector, presbiter Augustinus de Martinis, presenzia alla vendita. I testimoni sono Iohanninus Tocho (=Tosco?) di Cosseria, Antonio Vespa e Jacobus Landus di Millesimo. Il podestà di Millesimo era allora Petrus Cassinus de Clarasco.

Cosseria, architrave in arenaria (lo. Mule, sec. XV)

DOCUMENTO N. 2 - 17-9-1487

Daniel Gelosius di Cosseria vende a Berthinus Sanctus, anch'egli cosseriese, per il prezzo di librarum centum decem monete Saone un appezzamento di terra castaneata sita a Cosseria in loco dicto in Scortiata (= Scurzià) e confinante con gli eredi quondam Andree Calvini, Iohannis Bonaria, Antonius Gilloxius. Tale terra è gravata da un fitto annuo di un sextarium castanearum albarum da pagarsi alla chiesa di Cosseria in festa nativitate Domini. Testimoni Antonius Puvignis e Sentinus Gelosius.

DOCUMENTO N. 3 - 11-2-1488

Nicolinus Cabitus figlio del fu Johannis de Beystro destrictu Crucisferrie vende ad Andrea Curattius, anch'egli di Biestro, un appezzamento di terra prativa et castaneata et cerreta posta super finibus Crucisferrie in loco dieta Pratum Georgi al prezzo di librarum tredecim monete Saone. Detta terra, confinante con Bastinus Cabittus, Petrus Cabittus e Georgius Culatius è gravata da un fitto di 12 denari da pagarsi ogni anno alla festa di S. Maria nel mese di febbraio alla chiesa di Cosseria. Sono testimoni Benedictus Vigliettus, Franciscus Borgna e Michael Spettiolus, tutti di Cosseria.

Cosseria -affreschi -particolare


DOCUMENTO N. 4 - 25-6-1488

Gasparinus Curattius quondam Nicolaus e Gastonus Peiranus, cosseriesi, fanno scambio di terre, soggette ad un fitto alla chiesa di Cosseria il cui rector è presente all'atto: Gastonus dà a Gasparinus una terra prativa et castaneata situata super finibus Crucisferrie loco dieta in Costabella (nei pressi di Biestro) ad Stalum de Cerrutis e in più 5 lire in moneta di Savona, Gasparino dà a Gastonus una terra sita nella stessa località e confinante con Augustinus Merognus. Teste Johannis Gelosius q.m Danieli di Cosseria.

DOCUMENTO N. 5 - 13-11-1489

Gasparinus Curattius et Clareta eius uxor col consenso dicti Gasparini vendono a Bartholomeus Culatius che acquista anche a nome del padre Gilardus un appezzamento di terra castaneata sita a Cosseria in loco ubi dicitur in Costabella per il prezzo di triginta librarum monete Saone. Il terreno confina con gli eredi di Jacomus Sanctus e Augustus Merognus e ha un fitto di stariorum duorum castanearum albarum verso la chiesa di Cosseria il cui rector è presente alla vendita. Sono testimoni Antonius Gelosius q.m Johannis di Cosseria e Petrinus de Aimatiis q.m Georgii de Aquafrigida districtu Millesimi.

DOCUMENTO N. 6 - 5-2-1491

Il venerabile dominus presbiter Augustinus de Martinis rector ecclesie sante Marie lo ci Crucisjerrie concede, in fitto perpetuo ed in enfiteusi da rinnovarsi ogni 29 anni pagando una gallina ad ogni rinnovazione, a Benedictus Vigliettus di Cosseria un appezzamento di terra sito a Cosseria in loco ubi dicitur in la Costa (tra Biestro e Cosseria) e confinante con gli eredi di Franciscus Constans, Salamon et Antonius de Puttarinis. Benedetto promette di pagare ogni anno in festo sancti Laurentii due sextarii di grano boni et sufficientis secondo la misura di Millesimo. Sono presenti all'atto Somano Lando detto Colombo, Franceschino e Viglino de Spettialis detti de Rubeis tutti di Cosseria.

Cosseria, chiesa parrocchiale, rosone in arenaria


DOCUMENTO N. 7 - 21-11-1492

Il presbiter Augustinus de Martinis dà per rinnovazione e concessione di enfiteusi a Stephanus de Avena di Cengio, anche a nome del fratello Antonio, un appezzamento di terra castaneativa et prativa sita a Cosseria in loco ubi dicitur in fontana chiusa, confinante con la Confraternita di Cosseria, e una terra prativa posta in loco dicto in Saligio. Il tutto è soggetto ad un censo di un sextario e mezzo grani boni et sufficientis secondo la misura di Millesimo all'anno, con l'onere di rinnovare I'enfiteusi ogni 9 anni pagando ogni volta una gallina. Sono testimoni Finarinus Cochus e Saninus Bonavia entrambi di Cosseria.

DOCUMENTO N. 8 - 5~2-1494

Augustinus de Martinis dà a titolo di concessione e rinnovazione in enfiteusi e fitto perpetuo a Benedetto Viglietti di Cosseria una terra castaneata et boschiva sita a Cosseria in loco dicto Valle Nanta (è il torrente fra Cosseria e Carcare) confinante con Antonius Agasius. Benedetto si impegna a versare ogni anno un censo di starium unum castanearum albarum et sicharum secondo la misura di Millesimo, con l'onere di rinnovazione ogni 9 anni, pagando ad ogni rinnovazione una gallina. Sono testimoni Finarinus Cochus e Saninus Bonavia, entrambi di Cosseria.

DOCUMENTO N. 9 - 6-2-1494

Augustinus de Martinis a titolo di rinnovazione e concessione in enfiteusi e in fitto perpetuo dà a Sanino Cavalerio di Cosseria una terra castaneata et boschiva sita a Cosseria in loco dicto in Valle Nanta confinante con Gulliermus Ionctus e con Nicolaus Saninus. Il Cavalerio si impegna a pagare ogni anno in festo nativitatis Dominis staria tres et quartarium unum di castagne bianche secche, nonché di rinnovare l'enfiteusi ogni nove anni pagando ogni volta una gallina. Sono presenti all'atto il presbiter Petrus de Ferraris de Camerana, il ven. dominus presbiter Moreninus de Pecolis de Castronuovo Canaparius e Nicolaus Saninus di Cosseria.

Cosseria, affreschi chiesa parrocchiale

DOCUMENTO N. 10 - 22-2-1494

Gasparinus Curatius di Costabella e Clareta, uxor sua, col consenso di Gasparinus vendono a Bertono Santo di Cosseria, acquirente anche a nome dei fratelli Giorgio e Benedetto, un appezzamento di terra prativa sito a Cosseria loco dicto in Costabella in Stallo de Cerruto confinante con Petrinus Sanctus e Gilardinus Curatius al prezzo di lire 20 in moneta di Savona. La terra pare provenire de fundo dotali ed ha un fitto di castagne bianche da rendersi ogni anno alla chiesa di Cosseria. Sono testimoni il magister Henriettus Rogerius e Baptista de Martinis di Millesimo.

DOCUMENTO N. 11 - 6-3-1494

Il magister Henriettus Rogerius de Plagio (= Plodio?), abitante a Millesimo, vende a Iohanninus Germanus quondam Petri di Cosseria un appezzamento di terra sito a Cosseria nel luogo detto in Ortiseto ( sotto Ronco di Maglio, nei pressi di Osiglia) e confinante con Bertonus Carentus al prezzo di viginti librarum in moneta di Savona. Su tale terra grava un censo di castagne bianche da pagare ogni anno in festo nativitatis Domini alla chiesa di Cosseria il cui rector Augustinus de Martinis presenzia all'atto. Sono testimoni Franciscus Navascus di Cosseria e Petrinus Blanchetus di Millesimo.


DOCUMENTO N. 12 - 18-1-1495

Matteo de Aimattis de Aquafrigida iurisdictionis Millesimi vende a Giovanni Pietro de Alaria figlio del fu Franceschino di Millesimo un appezzamento di terra castaneata situato super finibus Crucisferrie loco dicto in plano de Aquafrigida ( Acquafredda) confinante con Lodisio Cigliuti al prezzo di 25 lire e 10 soldi in moneta di Savona. Sulla terra grava un censo di scopellorum duorum di castagne bianche da pagarsi ogni anno in perpetuo alla chiesa di Cosseria in festo sancti Andree. Sono testimoni Gullielmus Rubeus e Tomasius Gelosius di Cosseria. L'atto è rogato da Domenico Vespa ed estratto da Filippo Vespa de licentia mihi concessa per egr. Hyeronimum de Bono, honorande potestate Millesimi.

Cosseria- Affreschi- particolare





DOCUMENTO N. 13 - 26-1-1495

Gasparinus Curatius e sua moglie Clareta con il consenso del di lei padre Iriberto vendono a Berthono e Giorgio de Sanctis de loco Oxilia sive Crucisferrie, acquirenti anche a nome del fratello Bernardo, un appezzamento di terra prativa et laborativa sito in posse Crucisferrie loco dicto Stallo de Cerreto, confinante con . Girardo Curatius al prezzo di triginti libras in moneta di Savona. Sulla terra grava un censo annuale verso la chiesa di Cosseria. Sono presenti all'atto il rector della chiesa e i testimoni Oddono Bergerio, Daniele Nucera e Antonio Gelosio.

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Cosseria, chiesa parrocchiale: lapide in arenaria (1456)

DOCUMENTO N. 14 - 3-3-1502

Isabelina figlia del fu Bartolomeo Stella di Cosseria e moglie di Antonio Carretto di Mombaldone col consenso del marito, del fratello Giovanni Stella nonché di Bastiano Bosio e Cristofero Germano suoi consanguinei vende a Matteo Brando del fu Pietro di Cosseria una terra laborativa et prativa sita a Cosseria loco dicto in Preisis per il prezzo di 31 lire. Tale terra è gravata da un fitto verso la chiesa di Cosseria nella misura di tre denari da pagarsi ogni anno in festo nativitate Domini. Sono presenti all'atto, oltre al rettore della chiesa Agostino de Martini, Giovanni Martini, Zanotto de Bernardo e Geronino Lando, tutti di Cosseria.

DOCUMENTO N. 15 - 6-2-1507

Blasinus Plandus del fu Pietro, di Cosseria, vende a Matteo Prando, suo fratello, un appezzamento di terra castaneata et arativa e una parte di casa sita a Cosseria nel luogo detto « Prezza» (Preisis?) al prezzo di 32 lire. La terra ha un fitto di 6 denari verso la chiesa di Cosseria. All'atto è presente il magnificus dominus Octavianus de Carretto qui habet vices dicte ecclesie. Sono testi Giacomino de Alaria quondam Francescbini e Tommaso Gastaldo, entrambi di Millesimo.

DOCUMENTO N. 16 - 24-3-1511

Joannina, vedova di Antonio de Becho, risposatasi con Giorgino di Localla di Millesimo e figlia di Antonius Curatius vende a Stefano Curatius del fu Lorenzino di Cosseria un appezzamento di terra castaneativa et boscata sito a Cosseria loco dicto in Secatiis confinante con gli eredi Gamba. Tale terra ha un censo di un'emina di castagne bianche verso la chiesa di Cosseria. Sono presenti come testi Guglielmo Santo e Zanono Nuova (?) di Cosseria.

Sulla via di Cosseria 1866


DOCUMENTO N. 17 - 1-7-1564

Al nome di Nostro Signore Gesù Cristo - Hamen.

L'anno di sua natività corrente millecinquecentosessantaquatro la inditione settima, al primo giorno del mese di luglio.

Fatto appresso le volte di Ceva nella sala della casa di messer Bartolomeo Gioia alla presenza del reverendo messere Giò Gioia Arciprete di Priero, Vicario Foraneo e del nobile messere Giorgio Cadana di Ceva testimoni, ed in presenza delli quali il rev.do Messere prete Rafaele Chiavello di Ceva rettore della chiesa parrocchiale di Cosseria spontaneamente, in ogni miglior modo. ha dato e concesso in affitto per titolo di locazione a Bernardino Culazio detto Nadone, figliolo del quondam Matteo, di Biestro, ivi presente ed accettante, una pezza di bosco, prato et campo con una cassina, ossia tetto, dentro, situata nelle fini di Biestro, ove si dice Ortisetto, coerenti Ghilardino Culatio, Prino Germano, Francesco Santo per la moglie, la via dalla parte soprana, gli eredi di Francesco Gosio sopra per Antonio Merogno et altri se vi sono. Ad avere, tenere e possedere et usufruttuar per lo spazio di anni nove prossimi, qual tempo durante ha promesso mantenerlo al possesso di essi beni, et di difenderli et qual Bernardo spontaneamente, in ogni miglior modo per sé ha promesso al detto prete Rafaello rettore come sopra, presente et accettante, di darli e consegnarli per il fitto et pensione di detta possessione stara quatro di castagne bianche ogni anno alla festa di Natale alla misura di Cosseria, e portargliele nella chiesa d'esso luogo di Cosseria, caso che alla prima sua semplice requisitione, o di un suo agente, non gliele desse in contanti in Biestro, e darli esse castagne ben conditionate, et buone, et non tagliar arbore alcuna in essa possessione senza espressa licenza di esso rettore anzi di coltivarla diligentemente a guisa di buon massaro et alla fine del detto tempo renderla al detto reverendo rettore più presto migliorata che peggiorata. Le quali cose tutte nel presente instrumento contenute, esse parti hanno affermato essere vere et promesso l'una e l'altra respettivamente, intervenendovi solenne stipulazione, di attenderle e osservarle, e di non contravvenirli per qualsivoglia modo, ragione et causa. Per osservanza de' quali hanno rispettivamente obbligati tutti li suoi beni presenti e de avvenire con promissione del resarcimento di ogni danno, spesa et interessi. Etc. Costituendosi etc. Et hanno giurato toccate corporalmente le Scritture di non contravvenire alle cose suddette, anzi di attenderle et osservarle inviolabilmente renunziando all'eccezione che le cose predette siano fatte per paura, error o forza, senza causa e per ingiusta causa, et ad ogni altra cosa per la quale potesserli contravvenire o giovasse in modo alcuno: delle quali cose tutte, dette parti hanno rogato me Notaro sottosignato di farne pubblico instrumento a dettame di savio, se fia di bisogno.

lo infrascritto, sovrascritto, ancor ché levato per un mio coadiutore, sendo io impegnato da altri negozi, ho ricevuto et publicato.

Io Gio. Bernardino Barberi di Ceva, Notaio publico per autorità imperiale, regia et ducale, chiamato et rogato, et mi sono qua sottoscritto appostomi il solito

mio segno del tabellionato. .

Cosseria, affreschi 500eschi  nella chiesa parrocchiale 




Leonello Oliveri (1985)



N.B. Tutte le  riproduzioni dei documenti  qui presentate derivano da foto  fatte nel 1985

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NOTE

1) Tale anno come data di morte è confermato dall'elenco dei parroci di Cosseria fornito da B. Mazzone, Cosseria descritta nel 1925, Ceva, 1926, p. 6l.

2) Biagio Povigna, ibidem, p. 6l.

3) B. Mazzone, op. cit., p. 61 colloca questo parroco a partire dal 1570 ma tale data deve essere spostata almeno al 1564. V. documento n. 17.

4 ) E non Clerico, come riportato dal Mazzone.

5) Il rinnovamento dell'enfiteusi dopo 29 anni è dovuto alla necessità di evitare la prescrizione trentennale (v. G. Pepe, Il medio evo barbarico in Italia, Torino, 1977, pp. 237-8). Gli statuti di Millesimo, invece, fanno riferimento, alla rubrica 47, ad una prescrizione decennale per i beni immobili di persone presenti «salvo le ragioni de' minori, della Chiesa, dell'Illustrissimi Signori e delle doti ».

6) Esplicita in tal senso l'indicazione riportata in calce al documento del 5 febbraio 1491: "Ego Philippus Vespa ( ... ) presens instrumentum levavi ( ... ) ad requisitionem reverendi domini Antonii Marenchii rectoris S. Marie de Crucisferree iura sua persequentis"

7) Località nei pressi di Biestro (Savona) dove tuttora un gruppo di case è denominato «CuIazzi », evidente corruzione da Curattius/Culattius ( o viceversa)


Particolare affreschi 



Leonello Oliveri

Propr. Lett. riservata
Riprod. vietata