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Ordine Gerosolimitano
L’Ordine di S. Giovanni di Gerusalemme, detto poi dei Cavalieri di Rodi e attualmente dei Cavalieri di Malta, era un ordine militare e religioso fondato a Gerusalemme nel 1099 per iniziativa di mercanti amalfitani col compito di offrire ospitalità e protezione ai pellegrini cristiani in transito nella città santa. Durante le Crociate l’istituzione, dapprima di solo carattere religioso, si organizzò militarmente per la difesa della Terrasanta. Nel 1291, dopo la strenua difesa di S.Giovanni d’Acri e la perdita della Palestina, l’Ordine si era trasferito a Cipro. Nel 1306, quando era Gran Maestro dell’Ordine Folques de Villaret, i Cavalieri avevano ottenuto il dominio delle isole egee di Coos, Lero e Rodi., mutando di conseguenza la loro denominazione in quella di Cavalieri di Rodi. Costretti ad abbandonare l’isola in seguito alla conquista turca del 1522, i Cavalieri dovettero cambiar sede un’altra volta, trasferendosi nel 1530 a Malta, loro donata dall’imperatore Carlo V, isola che tennero fino al 1798, quando furono nuovamente cacciati da Napoleone.
Fabrizio Del Carretto fu alla loro testa negli anni cruciali.
Da Finale a Rodi
Fabrizio era figlio di Giovanni I marchese di Finale e di Viscontina Barnaba Adorno, e fratello di Alfonso I, che sarà poi marchese di
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| Lo stemma dei Del Carretto: i colori delle bande oblique ricordano i colori dei feudi imperiali rosso e giallo, simboli del Regno (spagnolo) e del Sacro Romano Impero da cui dipendevano |
Sulla data di nascita di Fabrizio le opinioni sono discordanti. Lo Spotorno (3) la colloca nel 1440, mentre T. Bernardi, a nostro avviso più plausibilmente, la fissa intorno al 1460 (4). Poco sappiamo della sua vita giovanile. I contemporanei lo definirono “doctus litteras latinas”(5) , ma dovette scegliere comunque assai presto la carriera delle armi all’interno dell’Ordine, visto che a 20 anni, nel 1480, è già fra i principali “Commendatori”, così si chiamavano i Cavalieri, della “lingua” d’Italia. In quell’anno Fabrizio riceve da P. d’Aubusson, Gran Maestro dell’Ordine, l’incarico di restaurare e rinnovare le fortificazioni di Rodi e Coos in previsione di un attacco turco. L’attacco da parte della flotta ottomana ci fu, Fabrizio ebbe il comando di una delle principali fortificazioni dell’isola, il “baluardo di s. Nicola” e contribuì validamente alla vittoriosa difesa : la flotta e l’esercito turco vennero distrutti (6).
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| La cinta fortificata della città di Rodi. In basso a destra il "baluardo Del Carretto" |
Nel 1496 ricevette l’incarico di potenziare la flotta dei Cavalieri, ottenendo il comando di tre galee dell’Ordine i cui equipaggi erano in gran parte sudditi del fratello, marchese di Finale. Negli anni successivi svolse incarichi diplomatici a Venezia per sollecitare l’intervento e la partecipazione di questa repubblica ad una spedizione progettata contro l’isola turca di Mitilene.
Nel 1512, all’epoca del quinto concilio lateranense indetto da papa Giulio II, Fabrizio ricoprì un incarico assai delicato : il comando della guardia incaricata di garantire il pacifico svolgimento del concilio stesso.
Gran maestro dell’ordine
Intanto la situazione militare del mediterraneo orientale andava sempre più peggiorando di fronte all’espansionismo turco, favorito dalla divisioni in campo occidentale. Era evidente che presto gli avamposti cristiani in oriente, di cui Rodi costituiva la roccaforte principale e più esposta, sarebbero stati attaccati. Il Consiglio dell’Ordine decise quindi di potenziarne le difese, affidandone l’incarico al del Carretto. Nel dicembre del 1513 morì Guy de Blanchefort, gran Maestro dell’Ordine, e Fabrizio fu nominato suo successore : fu il secondo “italiano” ad occupare questa prestigiosa carica.
Da quel momento tutta l’attività fu volta a preparare la difesa di Rodi
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| Castello dell'isola di Coo: il bastione B fatto costruire dal Del Carretto |
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Capitolo dei Cavalieri di San Giovanni del 1514 a Rodi presieduto da Fabrizio del Carretto (dipinto di Claude Jacquand) |
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NOTE
1 ) J. BRICHERIUS COLUMBUS, Tabulae genealogicae gentis carrettensis, Vindobonae, 1746, tab.XIV.
2)R.MUSSO, I marchesi Del Carretto di Zuccarello nelle vicende liguri del XV sec.,Atti e Mem. Soc. Sav.St.Patria,XLIV,2008,p.111
3 ) G. B. SPOTORNO, Elogi di liguri illustri. Elogio di Fabrizio Del Carretto, Genova 1828, p. 69. L’ Elogio dello Spotorno viene presentato in appendice al presente studio
4) T. BERNARDI, Del Carretto Fabrizio, in “ Dizionario Biografico degli Italiani”, Ist. dell’Enciclopedia. Italiana, Roma 1988, vol. 36.
5) G. FONTANO, De bello Rhodio libri tres, Romae, 1524, c, Bv.
6 ) All’assalto turco del 1480 e ai combattimenti al baluardo di S. Nicola dà ampio spazio G . B. SPOTORNO, op. cit., pp. 69-76.
7) Anzi, nel loro egoismo politico numerosi stati vedevano di buon occhio un’espansione turca che avrebbe tolto potere e ricchezze alle repubbliche marinare dell’Italia : ricordiamo - solo per fare due esempi relativi ad avvenimenti posteriori - la Repubblica di Venezia lasciata sola nella sua lotta contro i turchi, con la conseguente perdita di Cipro, e “l’empia alleanza “ fra Francia e Turchia ai danni di Genova agli inizi del XVII secolo.
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Le isole dell'Egeo dominio
dei Cavalieri di Rodi
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